In questo momento bisogna guardare a ciò che è successo con grande rispetto e noi faremo tutti i controlli necessari. Se ci sarà da intervenire anche per rendere ancora più incisive le norme si farà.
Il governo non si sottrae a questo tema. La sicurezza sul lavoro dovrà essere una materia obbligatoria nelle scuole”. Lo afferma il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone nel corso della sua visita al cantiere di Firenze teatro della tragedia dei giorni scorsi. Sul fronte del contrasto “agli infortuni mortali, l’impegno di tutti deve essere quello di fare in modo che le norme siano sempre più efficienti, che ci siano i controlli”. “Noi – ha osservato – abbiamo aumentato il numero degli ispettori: nel corso del 2024 il numero delle ispezioni in materia tecnica sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro aumenterà del 40%. Certamente – ha concluso – si può fare ancora di più assumendo altri ispettori e facendo in modo che i nostri controlli siano anche più intensi e più mirati”.
La ministra ha partecipato ad un incontro in prefettura con autorità, vigili del fuoco e carabinieri e poi è andata all’ospedale di Careggi dove ha incontrato i tre operai feriti. Ma prima ha assicurato dell’impegno concreto da dipanare tra prevenzione, percorsi di formazione e informazione, maggiori controlli, interventi mirati e, appunto, una possibile stretta normativa senza escludere l’ipotesi dell’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Una strada da percorrere insieme senza indugiare, poi, sulle divisioni politiche. Tanto che anche le bozze elaborate in passato, filtrate sui media, vengono considerate superate. “La mia presenza qui – ha scandito Calderone a Firenze – è per dire che il Governo c’è ed è sensibile a questo tema: quello della sicurezza sul lavoro non è una materia di contrapposizione politica”. Su questo fronte, invece, occorre “ricercare un dialogo che consenta a tutti di dare il meglio”. E il meglio passa dal far si che “le norme siano sempre più efficienti e ci siano controlli”. Per questo, ha sottolineato Calderone, a margine della tappa a Bologna del viaggio de ‘Il Treno del Ricordo-L’esodo giuliano dalmata’, altro appuntamento di giornata in agenda, “abbiamo aumentato il numero degli ispettori: nel corso del 2024 il numero delle ispezioni in materia tecnica sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro aumenterà del 40%. Certamente si può fare ancora di più: se c’è da incrementare il numero degli ispettori e quindi scorrere la graduatoria, lo chiederò al Consiglio dei Ministri”. Il tutto, viene argomentato ancora, in un’ottica che contempli anche la “cultura della sicurezza” con il raddoppio di “tutti gli stanziamenti che l’Inail metterà in campo per sostenere percorsi di formazione, di informazione e le aziende virtuose che investiranno in sicurezza”. Senza tralasciare nulla guardando con attenzione e scrupolo “alla filiera degli appalti, al contrasto al lavoro sommerso, al lavoro irregolare” fino a toccare il tasto di un ipotetico inserimento, nel quadro normativo del reato di omicidio sul lavoro. “Noi valutiamo tutto quello che serve per rendere più incisiva l’azione nel contrasto a tutte le forme di irregolarità”, è la chiosa di Calderone: nel lavoro, “abbiamo già un sistema di sanzioni che attengono alle fattispecie dell’omicidio colposo. ma se sul tema della sicurezza è necessaria una ulteriore riflessione, non abbiamo preclusione”.
“In questo momento è ancora presto per poter definire quella che è la dinamica dell’incidente, per definire responsabilità. Non spetta a noi, ci sono gli inquirenti, le autorità che stanno lavorando e il ministero del Lavoro, attraverso l’Ispettorato nazionale del Lavoro e il nucleo dei Carabinieri per il Lavoro sta fornendo tutto il supporto e, ovviamente, tutta l’attività consulenziale necessaria”. Così, a margine della tappa bolognese del viaggio de ‘Il Treno del Ricordo-L’esodo giuliano dalmata’, la ministra del Lavoro, Marina Calderone, si è soffermata sul crollo avvenuto nel cantiere di via Mariti a Firenze.
“Chiediamo che il Governo prenda misure che estendano le tutele del Codice degli appalti al settore privato, solo così noi potremo fare un passo avanti a garanzia di lavoratrici e lavoratori e mettere fine ad una concorrenza a ribasso fatta sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici. Questa è una questione per noi essenziale e fondamentale”. Così la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, nel corso di un punto stampa a Vasto (Chieti), dopo avere espresso nuovamente il cordoglio per l’incidente sul lavoro di Firenze.
Schlein chiede di adottare “delle misure che, riparando agli errori che hanno commesso, perché hanno messo il far West del subappalto a cascata dentro agli appalti pubblici, noi chiediamo di fare il contrario, di riuscire invece ad estendere anche al privato le tutele previste nel Codice degli appalti pubblici”. “In particolare – ha sottolineato – chiediamo che sia esteso quindi il divieto di fare il ribasso sul costo del lavoro e sui costi legati alla sicurezza dei luoghi di lavoro. Chiediamo che si estenda anche al privato l’obbligo di utilizzo del contratto edile. Attenzione: il contratto firmato dalle associazioni più rappresentative non il contratto più applicato o magari contratti pirata firmati da organizzazioni che non sono realmente rappresentative“. “E chiediamo – ha proseguito – che ci sia una parità normativa e retributiva tra l’appalto e il sub appalto perché coloro che lavorano in quei sub appalti non sono lavoratrici e lavoratori di serie B, non devono avere meno tutele, non devono avere meno diritti e non devono lavorare in condizioni di minore sicurezza. Questo non è accettabile”.